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Transfert
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Opera prima di Massimiliano Russo, un giovane che assomiglia a Colapesce,
che del film fa anche soggetto, sceneggiatura, parte delle riprese,
montaggio, produzione e interpreta anche un ruolo.
Volendo fare una critica negativa del film, lo si potrebbe definire
lento, pesante e cupo.
Eppure a me è piaciuto. Mi ha avvinto fino alla fine.
Se lo vedete, fate attenzione a tutti i dialoghi, altrimenti rischiate
di non capire il finale e di non avere ben chiaro cosa sia realtà e cosa
no.
L'unico piccolo neo della sceneggiatura è il fatto che la madre del
piccolo predestinato affermi che il figlio è stato adottato, quando un
secondo prima ha detto di non essere mai stata sposata. E non mi è
chiaro come questo sarebbe possibile in Italia.
A parte questo, un'ora e quaranta di buona tensione, con musica adatta. |