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Io speriamo che me la
cavo
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Comperai il libro di Marcello D'Orta appena uscito, grazie ad una
recensione del Carlino.
Mi scompisciai dal ridere. Un libro fantastico. Ma mai avrei pensato che
se ne sarebbe potuto trarre un film.
Invece la Wertmüller l'ha fatto. E ha realizzato un film bello,
divertente e toccante, dando tra l'altro la possibilitą (da lui tanto
desiderata) a Paolo Villaggio di essere attore e non semplicamente
Fantozzi / Fracchia.
E Villaggio lo fa in modo superlativo, tranne una minuscola caduta
fantozziana davanti al gesto delle corna di Paolo Bonacelli. Per il
resto č straordinario.
I bambini napoletani sono incredibili, sia quelli "buoni" che il piccolo
boss camorrista.
Bellissimo il bimbo che si vergogna del suo cognome e solo nell'ultima
scena si "confessa" scandendolo: Sco-gna-mi-glio!
La lettura finale dei quaderni dei bimbi, sul treno, č da lacrimoni,
come la scena dei baci tagliati di Nuovo Cinema Paradiso, e le
immagini che scorrono al finestrino (diavoli, mandolini e altri luoghi
comuni) sono una descrizione per immagini della complessitą della realtą
napoletana. |