Il viaggio di Yao

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Questo film rientra nella lista di quelli che mi sono piaciuti sicuramente perché mi sta simpatico Omar Sy.
Perché in realtà non è proprio un capolavoro e si resta nel dubbio che si tratti in effetti di un grande spot dell'ente del turismo senegalese e della Peugeot.
Però è anche una storia tenera e un road-movie di evoluzione.
Ho l'impressione che Matteo Garrone abbia visto questo film del 2018 prima di produrre il suo Io capitano del 2023. Molte scene sembrano riprese da questo. Ma mentre il protagonista di Io capitano si sottopone a sofferenze, rischi e torture per abbandonare questo Senegal povero e felice e raggiungere la chimerica Europa, qui il piccolo Yao vive con discreto orgoglio la sua condizione di africano, con tutta la magia e la sensuale spiritualità che questa comporta, e rinfaccia al francese Omar Sy di essere "nero fuori ma bianco dentro".
E alla fine anche Omar recupera un po' della sua negritudine.